La tecnica del gioco

Il gioco, le cui regole sono simili a quelle del tennis (del quale è stato l’indiscutibile progenitore), vede contrapposte due squadre di tre giocatori (quattro nei campi alla “lizza”, senza muro di appoggio) e consiste nel rimandare al volo, o dopo il primo balzo, il pallone in campo avversario, usando il bracciale anziché la racchetta. Si aggiudica la partita la squadra che somma più giochi, ogni gioco è costituito da quattro 15.

Il bracciale – attrezzo di legno cavo fornito di punte o denti - copre la mano ed il polso del giocatore e pesa circa due chilogrammi.  Il pallone, del peso di 270 grammi, è costituito da otto spicchi di pelle di vacca conciati e cuciti insieme. La camera d’aria interna, fino agli anni Sessanta, era costituita dalla pelle più tenera dello stesso animale.

I giocatori, chiamati, a seconda del ruolo, battitore, spalla e terzino, sono affiancati da un quarto, il mandarino, che ha l’unico importantissimo compito di lanciare (mandare, donde il nome) il pallone al battitore al momento della messa in gioco.

Il rettangolo da gioco misura in lunghezza dagli 80 ai 100 metri, in larghezza dai 15 ai 20 metri ed è fornito di un muro d’appoggio laterale alto una ventina di metri.

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